Il bilancio del Friuli Venezia Giulia: tante risorse, ma senza una visione di futuro

Di Rosaria Capozzi, consigliera M5S Regione Friuli Venezia Giulia

La manovra di bilancio 2026 della Regione Friuli Venezia Giulia, presentata dalla Giunta Fedriga di centrodestra, mette sul tavolo una cifra imponente: 6 miliardi e mezzo di euro. Un ammontare che potrebbe rappresentare un’occasione storica per affrontare le fragilità strutturali del territorio. Eppure, al di là dei numeri, ciò che emerge è un bilancio che gestisce l’esistente senza correggerne le distorsioni, privo di una visione capace di guardare al medio e lungo periodo.

Crescita debole e modello fragile

La Nota di aggiornamento al Defr descrive una regione che non è in recessione, ma che cresce meno di molte altre realtà italiane. Il Friuli Venezia Giulia si colloca infatti nelle ultime posizioni della classifica nazionale, con una crescita sostenuta in larga parte da fattori temporanei come il Superbonus 110% e il PNRR.

Dal 2026 in poi, con il venir meno di queste spinte, emergono rischi concreti: rallentamento degli investimenti pubblici, difficoltà nel completamento dei progetti PNRR, carenze strutturali di personale negli enti locali e nel Comparto unico. Fragilità che la manovra non affronta in modo sistemico.

Sanità, lavoro e welfare: risorse senza riforme

Nonostante l’ingente impiego di risorse in sanità, l’impianto complessivo rischia di aumentare le disuguaglianze anziché ridurle, a causa della mancanza di una strategia forte sulla prevenzione e sul rafforzamento della sanità territoriale.

Sul lavoro, in un contesto di inflazione elevata, non emergono interventi strutturali contro il lavoro povero e la perdita del potere d’acquisto. Persistono precarietà e disuguaglianze salariali, mentre la spesa pubblica non viene utilizzata come leva per promuovere occupazione dignitosa e qualità del lavoro.

Anche il welfare appare frammentato. In una regione ricca come il Friuli Venezia Giulia cresce la povertà significativa, aumentano l’isolamento sociale e le emergenze legate all’abitare, senza che il bilancio proponga risposte organiche.

Denatalità ed emergenze sociali ignorate

Il bilancio continua a proporre misure episodiche per contrastare il calo delle nascite, come contributi limitati a un solo anno e a fasce ristrette di popolazione. Interventi che non tengono conto della complessità delle scelte di vita, del lavoro precario, dei percorsi di studio, dei costi dell’abitare e dei servizi educativi.

La denatalità è una sfida strutturale e richiederebbe politiche altrettanto strutturali, capaci di accompagnare le famiglie lungo tutto il percorso di vita, non bonus spot.

Allo stesso modo, le recenti tragedie legate all’emergenza freddo hanno evidenziato una grave fragilità sociale. Di fronte a queste situazioni, la Giunta ha bocciato anche la proposta del Movimento 5 Stelle di istituire un fondo regionale dedicato a sostenere i Comuni negli interventi urgenti contro il freddo, lasciando ancora una volta soli territori e realtà del Terzo settore che operano quotidianamente accanto alle persone più fragili.


Le proposte del Movimento 5 Stelle: partecipazione, equità e transizione sostenibile

Di fronte a una manovra priva di visione, il Movimento 5 Stelle ha scelto di svolgere un ruolo propositivo e responsabile, presentando 46 emendamenti per migliorare il bilancio e orientarlo verso i reali bisogni dei cittadini e dei territori.

Proposte avanzate, tra aperture e chiusure

Molte delle nostre proposte sono state bocciate dalla maggioranza di centrodestra, nonostante rispondessero a emergenze evidenti: dal sostegno ai Comuni per l’emergenza freddo, al rafforzamento delle politiche abitative, fino agli interventi strutturali su lavoro e denatalità.

Altre, invece, hanno trovato accoglimento, dimostrando che un’altra idea di sviluppo è possibile:

  • €100.000 per l’installazione di lampioni fotovoltaici nelle città patrimonio Unesco, una misura che coniuga risparmio energetico, tutela del paesaggio e riduzione dell’inquinamento luminoso, dimostrando che la transizione ecologica può essere non invasiva e rispettosa dei territori.
  • €100.000 per la realizzazione di spazi dedicati ai neonati in biblioteche e musei, per l’allattamento e l’igiene, rafforzando il ruolo dei luoghi della cultura come spazi realmente inclusivi e vicini alle famiglie.
  • Accoglimento dell’ordine del giorno per l’adeguamento dei buoni pasto del personale regionale e del Servizio sanitario regionale, tenendo conto dell’aumento del costo della vita e delle condizioni di lavoro, anche notturne, di molti operatori.

Si tratta di segnali importanti, seppur parziali, che mostrano come le risorse possano essere indirizzate verso scelte più giuste e sostenibili.

Un bilancio costruito anche con i cittadini

Accanto al lavoro in Aula, il Movimento 5 Stelle ha innovato anche il metodo. Per la seconda volta, abbiamo aperto la costruzione delle proposte di bilancio al contributo diretto dei cittadini.

Attraverso il nostro sito web abbiamo raccolto idee, segnalazioni e richieste da tutto il territorio regionale, traducendole in proposte emendative concrete. Un percorso partecipativo che ha riscosso un forte successo anche quest’anno, dimostrando che le persone vogliono essere coinvolte e ascoltate.

Crediamo che la partecipazione non sia uno slogan, ma una pratica politica essenziale per riavvicinare i cittadini alle istituzioni. E abbiamo dimostrato, ancora una volta, che è possibile costruire politiche pubbliche partendo dai bisogni reali delle comunità.

Il voto contrario del Movimento 5 Stelle al bilancio della Giunta Fedriga nasce da questa convinzione: il Friuli Venezia Giulia ha risorse importanti, ma merita più visione, più giustizia sociale e più coraggio politico. Continueremo a lavorare perché quelle risorse vengano davvero messe al servizio delle persone, dell’ambiente e del futuro della nostra regione.