Contro l’omofobia e per i diritti civili basta parole, servono fatti

“Una variante naturale del comportamento umano”. Il 17 maggio del 1990 l’Organizzazione mondiale della sanità definiva così l’omosessualità, ponendo fine a più di un secolo di trattamenti medici e psichiatrici umilianti e anti scientifici per “curare” l’omosessualità.
Per questo quella di oggi è una data importante: La Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia ci ricorda questa conquista di civiltà e al tempo stesso ci invita a proseguire la lotta per l’affermazione dei diritti di tutte le persone, a prescindere dal loro orientamento sessuale o identità di genere.

Basti sapere che ancora oggi l’omosessualità è illegale in almeno 76 paesi e in 24 è addirittura punita con la pena di morte.
Basti pensare che l’OMS ha rimosso dalla lista delle malattie mentali il transessualismo solo nel 2019. Basti ricordare che ogni anno nel nostro Paese si registrano centinaia di aggressioni e violenze a sfondo omotransfobico e che sono moltissimi gli episodi non oggetto di denuncia.

Eppure esistono forze politiche che non cessano di fare becera propaganda sulla pelle di tante persone, opponendosi all’introduzione di leggi di civiltà già vigenti ormai praticamente in tutto il resto del mondo occidentale.

Sono quegli stessi partiti – soprattutto Lega e Fratelli d’Italia – che in queste ore gridano allo scandalo per una circolare del Ministero dell’Istruzione che proprio in occasione di questa Giornata, invita le scuole a “creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”.

Contro tutto questo abbiamo il dovere di continuare a lottare, e di farlo non con le parole ma con i gesti concreti, come fa il MoVimento 5 Stelle. Sono concretissime, ad esempio, le risorse del fondo strutturale istituito dal governo Conte II e gestito dalla presidenza del Consiglio tramite l’UNAR. Risorse che possono essere usate grazie a un emendamento di Alessandra Maiorino e Gilda Sportiello e che stanno consentendo la nascita in tutta Italia di centri antidiscriminazione, con l’obiettivo di dare risposte e supportare  chi è ancora discriminato per il proprio orientamento sessuale o per la propria identità di genere. È concretissima inoltre, la proposta di legge del MoVimento 5 Stelle sulla introduzione del matrimonio egualitario, già depositata al Senato, che sarebbe la vera chiave di volta per l’apertura di una nuova e reale stagione di diritti civili in Italia.

Su tutto questo su molto altro si fonda l’impegno del MoVimento 5 Stelle a sostegno della comunità LGBTQI+, contro ogni tipo di discriminazione e per i diritti civili nel nostro Paese. Le nostre sono azioni concrete, in quanti possono dire altrettanto?