Dalla Lombardia parte l’attacco finale alla sanità pubblica

Di Nicola Di Marco, capogruppo M5S Regione Lombardia

Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia stanno smantellando la sanità pubblica in Lombardia.

Nonostante la protesta di cittadini, associazioni e sindacati, il centrodestra regionale tira dritto sulla cosiddetta “Super intramoenia”, ignorando ogni richiesta di confronto.

È un messaggio chiarissimo: nessuna volontà di ascoltare, nessun rispetto per la società civile, nessuna difesa della sanità pubblica.

Non un passo indietro, non una riflessione sulle critiche che hanno messo nero su bianco i rischi enormi di questa delibera.

Anzi, la Regione punta a esportare questo modello iniquo a livello nazionale.

L’assessore Bertolaso tenta di nascondersi dietro la parola “regolamentazione”, ma la verità è un’altra: questa delibera istituzionalizza la privatizzazione del servizio sanitario pubblico.

Il provvedimento permette agli ospedali pubblici di stipulare accordi con assicurazioni private per riservare loro pacchetti di prestazioni.

Un sistema che crea una sanità a due velocità, dove chi ha i soldi passa davanti, e chi non può pagare resta indietro.

Un principio inaccettabile: “se paghi ti curi, se non puoi pagare aspetti.”

Mentre le liste d’attesa si allungano, i posti letto diminuiscono, il personale è allo stremo e gli infermieri vengono reclutati perfino dall’Uzbekistan, la Giunta lombarda sceglie di aggravare le disuguaglianze.

Macchinari comprati con fondi pubblici e personale pagato dai cittadini vengono messi al servizio delle assicurazioni private per creare corsie preferenziali a pagamento.

I NAS hanno già denunciato gravi squilibri tra attività pubbliche e private.

E invece di correggerli, la Regione li amplifica, aprendo le porte degli ospedali pubblici a chi lucra sulla salute.

Questa delibera non aiuta i cittadini, non sostiene medici e infermieri, non risolve nulla.

È una scelta politica scellerata, che aumenta le disuguaglianze, indebolisce il servizio pubblico e tradisce i principi su cui si fonda la sanità italiana.