Dalla parte di Francesca Albanese, dalla parte dell’umanità e del diritto internazionale

La decisione dell’amministrazione Usa di sanzionare la Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, per aver avuto il coraggio di denunciare i crimini di Israele e le complicità economiche internazionali con esso è aberrante.

Invece di perseguire i criminali si persegue chi li denuncia. È un paradosso – l’ennesimo dopo le sanzioni Usa contro i giudici della Corte penale internazionale che hanno osato chiedere l’arresto di Netanyahu – che sovverte l’ordine internazionale basato sul rispetto del diritto e lo rimpiazza con un nuovo ordine mondiale basato sulla legge del più forte.

È l’ennesima prova di palese complicità con il criminale governo israeliano. Quella complicità, politica ma anche economica, che Francesca Albanese ha avuto il coraggio di denunciare con il suo ultimo rapporto “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio”.

Il report denuncia l’esistenza di una rete internazionale di interessi economici e industriali – governi, aziende, banche e istituzioni accademiche – che alimentano direttamente o indirettamente l’apparato bellico israeliano impiegato per l’occupazione e la repressione della popolazione palestinese, configurando una complicità sistemica in gravi violazioni del diritto internazionale.

Il governo italiano, da parte sua, si rifiuta di sospendere l’accordo di cooperazione militare con Israele. La nostra aeronautica militare continua a collaborare con quella israeliana con incontri ed esercitazioni. La nostra Difesa continua e comprare lanciamissili, droni bomba e aerei spia da Israele. L’azienda Leonardo continua a fornire supporto tecnico ai caccia su cui si addestrano i piloti israeliani e il governo chiude un occhio sulle forniture illegali di pezzi per i cannoni dei carri armati israeliani – sdoganati a Milano e Bologna e bloccati solo a Ravenna unicamente grazie allo scrupolo di un onesto spedizioniere – e sulle tonnellate di sostanze esplosive per demolire le case dei palestinesi – materiale che altri Paesi, evidentemente più civili, hanno deciso di non fornire più a Israele.

Le nostre portavoci Stefania Ascari alla Camera e Alessandra Maiorino al Senato hanno depositato un’interrogazione al governo per chiedere azioni concrete che pongano fine a questa vergognosa complicità, per chiedere a Meloni di difendere la legalità internazionale – e chi la rappresenta come Francesca Albanese – invece che continuare a difendere il genocida Netanyahu. L’Italia non merita questa macchia, non merita di essere macchiata del sangue dei palestinesi per colpa di questo governo. Noi siamo schifati. Gli italiani sono schifati da tutto questo, anche quelli che lo hanno votato, perché l’umanità non è di sinistra né di destra. Di certo non è cosa di questo governo. Restiamo umani!