Diciamo un forte NO al Far West per i cacciatori #NoLeggeSparatutto

La nuova legge sparatutto del ministro Lollobrigida sulla caccia è inaccettabile, perché propone di riformare la 157 del 1992 in un’ottica di totale deregolamentazione dell’attività venatoria e di legalizzazione del bracconaggio.

La bozza che sta circolando prevede infatti la possibilità di sparare di giorno e di notte, sulle spiagge, nelle foreste, nelle aree demaniali e nelle zone innevate. Permette l’allungamento del calendario venatorio oltre il mese di febbraio, periodo in cui la biodiversità ha modo di crescere e arricchirsi, perché iniziano la nidificazione e l’accoppiamento. Ma anche la riduzione delle aree protette e la possibilità di costruire impianti per la cattura dei richiami vivi. Si arriva addirittura all’assurdo di considerare la caccia attività che concorre alla tutela della biodiversità, un vero e proprio paradosso. E ovviamente, chi protesta sarà sanzionato.

Oggi, attaccato duramente dall’opinione pubblica, il ministro fa pavidamente marcia indietro, ma la sua legge sarebbe solo l’ultimo mattone di una strada che va nella stessa direzione, quella di un governo che non è ambientalista né animalista, che vuole deregolamentare la caccia, che vuole legalizzare il bracconaggio, che sta portando all’Italia diverse procedure d’infrazione da parte dell’Unione Europea che ricadranno sulle tasche dei cittadini.

Questo è un vero e proprio, becero golpe ambientale che va fermato, una dichiarazione di guerra alla natura, che mette a repentaglio la vita degli animali e a rischio l’incolumità dei cittadini, un tradimento dei principi di tutela della biodiversità sanciti dalla nostra Costituzione e dalle norme europee, una proposta per noi irricevibile contro la quale opporremo una fortissima resistenza.

Abbiamo depositato due mozioni, una alla Camera e una al Senato, con le quali chiediamo con forza al governo di fermare questa carneficina autorizzata. Chiediamo al governo l’apertura di un’interlocuzione urgente con l’Unione europea per individuare le misure legislative necessarie alla chiusura delle procedure di infrazione avviate contro l’Italia per la violazione delle normative europee; la sospensione di qualsiasi iniziativa legislativa volta a modificare la legge quadro sulla tutela della fauna selvatica almeno fino alla chiusura delle infrazioni in corso, per evitare ulteriori violazioni e indebolimenti normativi; il rafforzamento della cooperazione con le regioni per assicurare un sistema di monitoraggio completo e aggiornato sullo stato di conservazione delle specie cacciabili, valutando l’eventuale introduzione di nuove limitazioni all’attività venatoria in caso di dati negativi; l’implementazione efficace del Piano d’azione nazionale contro il bracconaggio, contrastando la caccia illegale con strumenti normativi più severi e risorse adeguate, per garantire una reale tutela della biodiversità, in linea con l’art. 9 della Costituzione.

Abbiamo anche coinvolto le principali associazioni animaliste e antispeciste e insieme a loro terremo alta l’attenzione su questo tema, combattendo la folle deriva voluta da Meloni e i suoi.

Perché noi non ci stiamo.

Perché fermare questo Far West è una battaglia di civiltà.

Perché noi siamo quelli che hanno inserito in Costituzione il rispetto dell’ambiente e degli animali e non permetteremo che questo governo ci trasformi nell’Italia del bracconaggio.