
Venerdì scorso, una delegazione del Movimento 5 Stelle si è recata davanti ai cancelli dello stabilimento IVECO di Suzzara per ascoltare direttamente le voci dei lavoratori, raccolte in un clima di forte preoccupazione e incertezza. Presenti all’incontro Chiara Appendino, deputata e vicepresidente nazionale del M5S, Valentina Barzotti, deputata M5S, la consigliera regionale Paola Pizzighini e il consigliere comunale di Suzzara Salvatore Sorrentino, accompagnati da numerosi attivisti e portavoce locali. Dopo l’incontro con i lavoratori, la delegazione politica, è andata in Municipio dal nostro assessore alla cultura Stefano Rosselli, per manifestare il loro supporto e solidarietà al sindaco Alessandro Guastalli e alla giunta di Suzzara.
Quello che è emerso è un quadro allarmante. I lavoratori si sono detti non solo preoccupati per il futuro, ma anche delusi dall’assoluta mancanza di informazioni chiare su quanto sta accadendo allo stabilimento. A oggi, nessuno ha fornito garanzie né dettagli concreti su come l’imminente passaggio di proprietà influenzerà l’occupazione, la produzione e il legame storico che questo sito ha con il territorio.
Il Movimento 5 Stelle ha ribadito la necessità di attivare un tavolo permanente tra governo, Regione Lombardia, istituzioni locali e rappresentanze dei lavoratori, per garantire trasparenza, responsabilità e, soprattutto, soluzioni reali. Non bastano le rassicurazioni generiche o i proclami di ottimismo: servono garanzie vincolanti, un dialogo costante e un piano industriale concreto, capace di proteggere i posti di lavoro e accompagnare la transizione ecologica e digitale.
A fare da sfondo a queste tensioni c’è l’operazione annunciata lo scorso 30 luglio: IVECO Group ha ufficializzato la cessione del ramo veicoli commerciali a Tata Motors, colosso indiano del settore, attraverso il veicolo olandese TML CV Holdings PTE. Un’operazione da circa 3,8 miliardi di euro, che esclude il ramo Difesa – ceduto separatamente a Leonardo – e che punta a creare un nuovo gruppo industriale con ricavi stimati intorno ai 22 miliardi, distribuiti tra Europa, India e Americhe.
Secondo i promotori dell’accordo, questa fusione darà vita a un nuovo “campione globale” capace di accelerare l’innovazione, rafforzare la competitività e guidare la transizione verso il trasporto a zero emissioni. Tuttavia, al di là dei numeri, resta il nodo fondamentale: quale sarà il destino degli stabilimenti italiani, e in particolare di quelli di Suzzara, Brescia, Torino e Foggia?
Il timore, condiviso da sindacati, lavoratori e amministratori locali, è che la nuova proprietà possa avviare processi di ristrutturazione, delocalizzazione o riduzione di personale. La totale assenza di garanzie vincolanti sulla continuità produttiva in Italia ha acceso l’allarme anche tra le istituzioni, preoccupate per l’impatto che una simile operazione potrebbe avere su migliaia di famiglie e su interi territori.
IVECO non è un’azienda come le altre: è un simbolo della storia industriale italiana, un presidio di competenze, tecnologie e occupazione che ha contribuito per decenni allo sviluppo del settore dei veicoli commerciali nel nostro Paese. La sua cessione a un gruppo straniero impone una riflessione più ampia sul ruolo dello Stato, sulla direzione delle politiche industriali e sulla necessità di difendere il lavoro e il know-how italiano.
Di fronte a questa situazione, il Movimento 5 Stelle si è schierato con fermezza al fianco dei lavoratori. La cessione non può e non deve essere trattata come una semplice operazione finanziaria. Con circa 4.000 posti di lavoro diretti e oltre 7.000 nell’indotto coinvolti solo nei siti di Suzzara e Brescia, siamo di fronte a una questione che riguarda il futuro di intere comunità, e che merita un’attenzione politica molto più concreta di quella finora dimostrata.
Per questo, il M5S ha chiesto alla Regione Lombardia di assumersi le proprie responsabilità, partecipando in modo attivo al tavolo di confronto convocato per il 1° ottobre dal Ministro Urso, insieme ai sindaci dei territori coinvolti. Le richieste del Movimento sono chiare: investimenti certi negli stabilimenti italiani, tutele concrete per l’occupazione, un piano serio per accompagnare la transizione produttiva senza lasciare indietro nessuno.
La Regione non può restare a guardare. Davanti al rischio di una nuova desertificazione industriale, servono coraggio, visione e interventi mirati. La vicenda IVECO–Tata Motors non è solo una questione economica: è una battaglia che riguarda il nostro futuro industriale, la sovranità produttiva e il diritto dei lavoratori italiani ad avere risposte, non solo promesse.
Il Movimento 5 Stelle continuerà a stare al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di Suzzara, Brescia, Torino e di tutti gli altri siti coinvolti. Chiediamo trasparenza, rispetto e garanzie vincolanti. Perché il futuro industriale del Paese non si svende, si costruisce.








