
Scorrendo gli emendamenti della maggioranza alla legge di bilancio ricompare il vecchio voucher destinato a chi iscrive i figli alle scuole private. Un bonus da 1500 euro per chi può permettersi alternative, finanziato però sottraendo risorse alla scuola pubblica, quella che ogni giorno apre le porte a tutte e a tutti, senza distinzione.
Lo chiamano “libertà educativa”, ma non può esserci libertà quando diventa un privilegio per pochi e il resto del Paese continua a fare lezione in edifici trascurati, con fondi sempre più ridotti. È la solita storia: per la scuola pubblica “non ci sono fondi”, ma per sostenere il privato la maggioranza che sostiene Giorgia Meloni riesce puntualmente a trovarli.
Se davvero la coperta è così corta, non si capisce perché alcune realtà meritino risorse e altre debbano accontentarsi dei tagli. Noi invece chiediamo interventi concreti, a partire dal caro-libri, un tema su cui questo governo continua a limitarsi alle dichiarazioni, senza aver fatto un passo avanti in tre anni. Daremo battaglia.