Per la Consulta non ci furono irregolarità nei DPCM di Conte

Per la Corte costituzionale è stata legittima l’adozione di misure urgenti attraverso i Decreti del presidente del Consiglio (Dpcm), da parte dell’allora premier Giuseppe Conte per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica causata dal Covid 19.

Arriva così l’ennesima conferma della legittimità del lavoro portato avanti da Giuseppe Conte, che ha affrontato un’emergenza senza precedenti come la pandemia, guidando con responsabilità il nostro Paese in uno dei suoi momenti più difficili.
Secondo la Consulta non c’è stata alcuna delega di funzione legislativa al presidente del Consiglio, come invece aveva sollevato un giudice di pace di Frosinone, poiché non è stata attribuita altro che la funzione attuativa del decreto legge, da esercitare mediante atti di natura amministrativa. E’ quindi infondata la questione di costituzionalità posta dal giudice.

Sono stati mesi terribili e nessuno potrà mai dimenticare le immagini strazianti che arrivavano da Bergamo, dove i camion militari, in fila, trasportavano le salme di tutte le vittime del Covid- 19.
Una situazione emergenziale che richiedeva misure urgenti ed efficaci, al fine di tutelare la salute pubblica e limitare i contagi nel pieno rispetto delle leggi e della nostra Costituzione.
Va ricordato che il governo Conte II si è subito impegnato, con il supporto del Comitato tecnico Scientifico, per sostenere i cittadini, il nostro Servizio sanitario nazionale, le imprese e tutto il mondo del lavoro, guidando responsabilmente il Paese al traguardo dell’inizio della campagna vaccinale.

E ora con questa sentenza, anche la Consulta ha messo definitivamente la parola fine a qualsiasi dubbio sulla gestione dell’emergenza Covid di Giuseppe Conte quando era alla guida del Paese.