PNRR: anche nelle Marche il Movimento chiede una Commissione speciale per monitorare l’uso dei fondi

Una commissione speciale per monitorare e controllare come siano utilizzate nelle Marche le straordinarie risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. È la proposta che Marta Ruggeri, capogruppo dei 5 Stelle, ha depositato in consiglio regionale per dotare l’amministrazione marchigiana di uno strumento utilissimo. Permette infatti di sfruttare al meglio, nella sua interezza, la storica occasione di sviluppo rappresentato dai fondi Pnrr.

La proposta della commissione speciale è dunque un contributo fattivo, responsabile e nell’interesse dell’intera comunità marchigiana. Una prospettiva che supera il senso dell’appartenenza, su cui dovrebbe concordare di conseguenza l’intero consiglio regionale.

Ne potrebbe ricavare spunti di riflessione lo stesso Governo Meloni, in questa fase in forte difficoltà rispetto a temi dirimenti come il rispetto delle scadenze poste dal piano e, appunto, il migliore utilizzo dei fondi messi a disposizione del Paese dall’esecutivo Conte.

Sia chiaro che nelle Marche sono  in gioco risorse comunitarie pari a 1,7 miliardi e che, come soggetto attuatore, la Regione gestisce direttamente 253 milioni per quasi 300 progetti. Agendo una tale leva di crescita, al massimo delle sue potenzialità, significa dare maggiore forza agli investimenti sulla sanità, sulla scuola, sulle infrastrutture, sull’inclusione sociale, sulla transizione ecologica e digitale.

Un’occhiata, allora, ai contenuti della proposta Ruggeri sulla commissione speciale, che si vorrebbe uno strumento di trasparenza, di informazione (riferirebbe all’assemblea legislativa a cadenze periodiche) e di stimolo a fare sia presto sia bene. Undici consiglieri regionali, sei di maggioranza e cinque di opposizione che eleggerebbero al loro interno sia il presidente sia il vice presidente, sarebbero dunque chiamati a monitorare l’utilizzo dei fondi Pnrr, l’efficacia dei bandi regionali e lo stato degli interventi finanziati. È infine previsto che i commissari svolgano la loro attività a titolo gratuito per tutta la durata del mandato.