
ll Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana, pur avendone diritto, non ha mai usato l’auto blu, in ossequio ai suoi solidi principi etici e di sobrietà, cui non ha mai abdicato e che dovrebbero trovare ampio spazio nella pubblica amministrazione. Non l’ho mai fatto io, che, come vicepresidente dell’Ars, l’avrei sempre a disposizione, e non lo ha mai fatto il collega Luigi Sunseri che ne avrebbe diritto, su richiesta, in qualità di presidente della Commissione UE. Siamo l’unica forza politica, all’interno del Parlamento siciliano, ad avere rinunciato a questo privilegio.
Se il presidente dell’Assemblea Regionale siciliana Gaetano Galvagno di FdI, cui la Procura della Repubblica contesta diversi reati per l’uso dell’auto blu, avesse seguito il nostro esempio, o comunque fosse stato più morigerato nei propri comportamenti, sarebbe stato certamente al riparo dagli addebiti che ora gli vengono mossi dalla magistratura.
Ai cittadini, cui si chiedono sempre sacrifici, va dato il buon esempio che non mi pare che in questa fattispecie sia arrivato da Palazzo dei Normanni. Oggi e nel recente passato, quando contestazioni per l’abuso dell’auto blu furono mosse dalla magistratura all’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, ex di Forza Italia, ora esponente di spicco di Grande Sicilia di cui è fondatore con l’ex Presidente della Regione Siciliana Lombardo e col sindaco di Palermo Lagalla.
Le auto blu dell’Ars, ma anche della Regione, non sono certo le principali voci che pesano nei bilanci, ma non sono nemmeno spese irrisorie, basti pensare che nel 2022 le 9 auto a disposizione sono costate all’Ars oltre 160 mila euro per spese di noleggio, carburante, manutenzione e sanificazione. E questo senza tenere conto del costo degli autisti che sono dipendenti dell’Ars e possono svolgere anche altre mansioni.