Il Veneto non vuole il riarmo! Approvata la risoluzione 5 stelle

Ieri nel Consiglio regionale del Veneto è stata approvata la risoluzione a prima firma della capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin. La risoluzione che, chiede al governo italiano di impegnarsi per ottenere il cessate il fuoco in Ucraina, ha di fatto spaccato la maggioranza di destra e ha visto, infatti, la Lega e la lista Zaia unirsi alle minoranze, mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia sono rimaste nel fronte contrario.

La risoluzione manifesta, oltre alla necessità di giungere al cessate il fuoco tra parti belligeranti in Ucraina, l’assoluta inadeguatezza della campagna per il riarmo nell’Unione Europea, il fermo dissenso rispetto all’utilizzo di risorse economiche destinate ai Fondi di Sviluppo e Coesione e ad ogni altra forma di contribuzione diretta e indiretta di matrice comunitaria per pagare commesse alle industrie di armi.

Esorta inoltre i Parlamentari italiani a respingere ogni ulteriore aumento del budget della difesa, ottenendo invece che le risorse previste per l’aumento delle spese militari vengano riorientate verso il lavoro, l’ambiente, la sanità, la scuola e il welfare, pilastri della sicurezza sociale, con una gestione condivisa europea.

Se sull’Ucraina prevale il buonsenso e viene approvata la nostra risoluzione, sul conflitto israelo-palestinese scoppia la bufera e vengono pronunciate frasi vergognose da parte degli esponenti della Lega. Frasi che fanno indignare. Per la consigliera leghista Francesca Scatto ci sono «famiglie che portano i loro figli» sotto i bombardamenti «perché vengano uccisi». Per il capogruppo leghista Giuseppe Pan «bene che gli israeliani facciano quello che fanno». Queste frasi sono vergognose e svelano tutta l’ipocrisia e il disagio della Lega veneta a trazione Zaia che, nello stesso consiglio approva il riconoscimento del genocidio degli Armeni, nega la dignità del popolo Palestinese, e vota contro il riarmo.

E mentre il centro destra in Veneto inizia una lunga lotta fratricida in vista delle elezioni regionali, una cosa è certa: il popolo veneto di spendere il 5% del pil in spese militari per rendere ancor più forti Trump e gli USA non ne vogliono nemmeno sentir parlare.