
“Più tasse, tagli ad agricoltori e Regioni e più fondi per il riarmo e l’industria della difesa. La Commissione europea ha presentato il quadro finanziario pluriennale, il piano che definisce come vengono investiti e utilizzati i soldi dei cittadini da Bruxelles.
Rispetto alla programmazione precedente, quella che va dal 2028 al 2034 è un bagno di sangue. Aumentano le tasse per i cittadini europei, mentre le multinazionali americane sono esentate, vengono tagliati i fondi per gli agricoltori e i pescatori di quasi 93 miliardi, falcidiata la politica di coesione con tagli per le Regioni più povere. Ancora non sono stati fatti i conti sulle ripartizioni nazionali, ma per l’Italia si stima una perdita che va dal 20% al 30% di fondi europei.
La spesa dei fondi di coesione viene centralizzata, con i piani nazionali che sostituiranno il ruolo e le prerogative delle Regioni. Questo significa che i governi potranno utilizzare quei fondi a piacimento, anche non rispettando gli obiettivi europei e favorendo i grandi progetti rispetto a quelli piccoli che poi sono quelli che servono più ai territori.
In virtù di questi tagli l’Italia passa da beneficiario netto al bilancio europeo nel 2021 a contributore netto, pagherà cioè all’Unione europea molto di più di quello che riceve.
Il Commissario Raffaele Fitto, che è responsabile per la politica di coesione e supervisiona le deleghe del settore agroalimentare e della pesca, ne esce con le ossa rotte. Una Caporetto e una umiliazione per il nostro Paese tant’è che lui stesso, durante una audizione al Parlamento europeo, ha ammesso di sperare in un miglioramento di questa proposta durante i negoziati con Consiglio e Parlamento. Non ci poteva pensare prima?
In compenso, i soldi per le lobby delle armi vengono quintuplicati, si crea un fondo ad hoc per alimentare la guerra in Ucraina e la gestione delle frontiere esterne diventa una priorità più del welfare. Fra le nuove tasse ci sono quelle sulle sigarette, sulle grandi imprese, sui rifiuti elettronici non riciclati e sull’ETS. Manca invece una webtax che, colpendo i giganti del web, avrebbe garantito maggiore equità fiscale e concorrenza leale, e la tassa sui super-ricchi che avrebbe recuperato risorse senza mettere le mani in tasca al ceto medio.
Giorgia Meloni in tutto questo tace. Non ha speso una parola su questa proposta che impatterà pesantemente sul futuro del nostro Paese. Volevano fare i patrioti e invece hanno tradito la patria”.