Abruzzo, la legge regionale sulle barriere architettoniche si sblocca dopo 15 anni grazie al Movimento 5 stelle

È uscita dal cassetto in cui è stata tenuta per 15 anni la legge regionale del 2008 sulle barriere architettoniche della Regione Abruzzo. A sbloccare la macchina amministrativa è stata una proposta di legge del Movimento 5 Stelle, che porta la prima firma del Capogruppo Francesco Taglieri. Il Testo va a modificare la norma vigente, la quale, seppur approvata più di 10 anni fa, non è mai stata attuata dalle Giunte regionali che si sono susseguite, con il risultato che allo stato attuale troppi edifici pubblici non sono accessibili alla totalità dei cittadini. Ma grazie al Movimento 5 Stelle si fa un enorme passo avanti verso un Abruzzo più giusto e inclusivo. La proposta di legge Taglieri è volta a introdurre una modifica che prevede la costituzione, presso l’assessorato competente in materia di lavori pubblici, del Registro regionale telematico dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA). L’obiettivo primario dei PEBA è di individuare tutti quegli interventi ritenuti prioritari per garantire un ottimale livello di accessibilità in sicurezza e autonomia negli edifici pubblici e negli spazi urbani.

Per quanto concerne gli edifici di sua competenza, la Regione dovrebbe adottare un PEBA efficace e, nella sua funzione di raccordo tra gli enti, dovrebbe anche intervenire presso le Amministrazioni comunali e provinciali per capire quali tra queste sono indietro sull’abbattimento delle barriere e perché. La legge che abbiamo proposto consente, inoltre, alla Regione di individuare efficacemente le Amministrazioni inadempienti, e di incidere così sulle quelle che sono indietro risolvendo una criticità che la legge del 2008 non è riuscita a colmare. Una volta chiarito il quadro informativo sui vari enti, la Regione può efficacemente gestire le risorse a favore delle amministrazioni virtuose. Altresì la proposta prevede che la mancata redazione del PEBA al 31/12/2024 sia motivo di limitazioni all’accesso ai contributi. Stabilisce, poi, i dati che ciascuna amministrazione deve indicare nel registro: l’atto amministrativo di adozione del Piano, il cronoprogramma degli interventi, la data di aggiornamento e l’ammontare delle risorse stanziate. La norma prevede anche un’informativa, con cadenza annuale, da parte dell’Assessore alla Commissione consiliare competente, mediante invio di una relazione recante l’elenco delle amministrazioni adempienti e la pubblicazione del registro sul sito istituzionale della Regione.

Il progetto di legge non prevede norma finanziaria in quanto il registro sarà costituito facendo riferimento esclusivamente alle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e può condividere le stesse strutture già previste dall’Articolo 4 (“Elenco degli enti inadempienti”) della legge regionale 1/2008.

Non ci sono quindi alibi da parte del centrodestra per non approvare la norma, che arriva per la prima volta all’esame delle commissioni proprio oggi. Finalmente grazie al Movimento 5 Stelle la Regione Abruzzo affronta di petto un problema che si trascina da oltre 15 anni.