Ambiente, con la legge SalvaMare stringiamo un patto tra generazioni

La dispersione della plastica nell’ambiente è uno dei più gravi e inquietanti problemi planetari. Nonostante le mature e vantaggiose tecnologie per il riciclo della plastica, l’OCSE stima che solo il 15% viene riciclata; il 25% è bruciata dagli inceneritori; il 60% va in discarica.

Dei 310 milioni di tonnellate di plastica prodotti ogni anno, 8 milioni finiscono in mare: un camion al minuto. 

Tre miliardi di persone dipendono dagli oceani come risorsa primaria di proteine. Ma il 40% del mare è pesantemente influenzato dalle attività umane.

La plastica galleggia, giace sui fondali, provoca la morte di milioni di animali e impoverisce l’ecosistema e la biodiversità.

Di questo passo, nel 2050 il mare conterrà più plastica che pesci.

La tutela dell’ambiente è nel DNA del MoVimento 5 Stelle e non restereremo a guardare mentre l’uomo distrugge il nostro stesso mondo. Non assisteremo inermi a questo assurdo suicidio ambientale.

Bisogna prima di tutto porre fine all’intollerabile, assurda, pratica di sanzionare penalmente chi raccoglie involontariamente i rifiuti “pescati” e li porta a terra (sanzioni che inducono a rigettare in mare i carichi raccolti). 

Avevamo bisogno di una legge che potesse intervenire per arginare l’inquinamento del mare e bonificarlo. Per questo è nato il disegno di legge “Salvamare”, che oggi abbiamo approvato al Senato e che era stato fortemente voluto dall’ex ministro all’Ambiente Sergio Costa, al quale va tutto il nostro ringraziamento.

Attraverso la Salvamare ci poniamo l’obiettivo di risanare l’ecosistema marino, promuovendo l’economia circolare e sensibilizzando la collettività, per prevenire l’abbandono dei rifiuti nelle nostre acque.

Con questa legge abbiamo introdotto le definizioni di “rifiuti accidentalmente pescati” e “rifiuti volontariamente raccolti”.
Volontariamente raccolti non solo durante apposite campagne di pulizia, ma anche mediante sistemi di cattura fissi, opportunamente posizionati, in modo che non interferiscano con le funzioni eco-sistemiche dei corpi idrici.

Inoltre il Ministero della Transizione Ecologica dovrà avviare un programma sperimentale triennale per il recupero di rifiuti galleggianti nei fiumi, compatibile con le esigenze idrauliche e di tutela degli ecosistemi. Sempre presso il MiTE si istituisce un tavolo interministeriale per coordinare l’azione di contrasto all’inquinamento marino, ottimizzare l’azione dei pescatori, monitorare l’andamento del recupero dei rifiuti.

Potranno, poi, essere avviate campagne di pulizia, su iniziativa dei Comuni, enti gestori delle aree protette, associazioni ambientaliste e di categoria e altri soggetti individuati dall’autorità competente.

Nelle scuole verranno promosse attività di sensibilizzazione sulla conservazione dell’ambiente, del mare e delle acque interne, nonché le corrette pratiche di conferimento dei rifiuti e di recupero e riuso dei beni.

Con la legge Salvamare il MoVimento 5 Stelle continua il suo lavoro a difesa dell’ambiente, per la vita e per saldare quel necessario e indifferibile ‘Patto Intergenerazionale’ che mette al centro lo sviluppo ecosostenibile.

Sen. Ruggiero Quarto