Basta Sofferenza Insostenibile: la mozione nei comuni per andare oltre gli allevamenti intensivi

Il 6 marzo 2024, un anno fa, Greenpeace, Lipu, ISDE–Medici per l’ambiente, Terra! e WWF Italia hanno presentato la proposta di legge 1760 “Oltre gli allevamenti intensivi”.

Il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto per la tutela dell’ambiente e degli animali, tanto da inserirla tra i principi fondamentali della Costituzione.

Per questo motivo abbiamo sostenuto dall’inizio, e continuiamo a sostenere, questa proposta di legge senza se e senza ma. Oggi la grande statua del maiale, che Greenpeace ha portato davanti a Montecitorio, non è passata inosservata.

È urgente abbandonare un sistema di allevamento di tipo intensivo a favore di un modello agro-ecologico meno impattante dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

Non tutti sanno che le emissioni di ammoniaca, direttamente proporzionali al numero di animali allevati, in Italia sono la seconda causa di formazione di polveri sottili inquinanti e ogni anno provocano circa 50mila morti premature. Nonostante questo, gli animali allevati ogni anno nel nostro Paese sono oltre 700 milioni.

Purtroppo ci troviamo di fronte a un governo miope e sordo, che non si rende conto di quanto sia importante tutelare l’ambiente in cui viviamo attuando una transizione ecologica efficace.

Il comparto agro-zootecnico soffre di grandi iniquità: l’80% dei fondi europei per l’agricoltura italiana finisce nelle casse di appena il 20% dei beneficiari.

Questo sistema penalizza le piccole aziende e favorisce quelle più grandi: secondo i dati Eurostat, l’Italia ha perso oltre 320mila aziende in poco più di 10 anni (tra il 2004 e il 2016). In un contesto di crisi economica, geopolitica ed ecologica che vede l’aumento dei prezzi delle materie prime e il calo del potere d’acquisto dei cittadini, i piccoli allevatori sono tra le categorie che pagano un prezzo molto alto perché il loro reddito non fa che ridursi.

I primi a trarre vantaggio, dunque, da un nuovo modello agro-ecologico sarebbero proprio le piccole e medie aziende agricole. In questo modo i produttori locali si vedrebbero riconosciuto il giusto prezzo e potrebbero garantire ai consumatori l’accesso a cibi sani e di qualità.

Ma ovviamente, a beneficiare di questo nuovo paradigma sarebbero in primis gli animali, il cui allevamento dovrebbe seguire regole volte a garantirne il benessere e a mettere la parola “fine” alla loro insostenibile sofferenza.

Senza dimenticare l’impatto positivo che il nuovo modello avrebbe sulla salute dei cittadini italiani.

Per tutti questi motivi, il Movimento 5 Stelle dà pieno sostegno alla PDL 1760 e continuerà a battersi affinché sia calendarizzata per dire #BastaSofferenzaInsostenibile e andare #Oltregliallevamentiintensivi.

A questo scopo, per coinvolgere i territori e le comunità locali impattate dalle conseguenze degli allevamenti intensivi, i consiglieri M5S stanno depositando in tutti i comuni italiani una mozione scritta con Greenpeace Italia, ISDE – Medici per l’ambiente, Lipu, Terra! e WWF Italia.

Con questa mozione chiediamo 5 cose semplici e importanti:

  1. promuovere forme di sensibilizzazione della collettività e delle categorie economiche sui benefici derivanti da una transizione ecologica del sistema zootecnico;
  2. collaborare all’organizzazione di eventuali iniziative pubbliche promosse dalle associazioni proponenti la proposta di legge nel territorio comunale;
  3. farsi parte attiva presso il Parlamento, il Governo nazionale e regionale, affinché si giunga all’approvazione della proposta di legge;
  4. incentivare sul territorio le aziende agricole locali che adottano metodi di allevamento sostenibili e rispettosi del benessere animale nonché promuovere corretti stili di vita che privilegino un’alimentazione sana e maggiormente orientata al consumo di proteine vegetali;
  5. attivarsi affinché, per quanto di competenza dell’Ente comunale, nella programmazione e pianificazione comunale si tenga conto dei principi che ispirano la proposta di legge depositata alla Camera dei deputati il 6 marzo 2024.

Il governo smetta di ignorare il benessere animale e la tutela dell’ambiente. Abbia piuttosto il coraggio di discutere subito una proposta di legge che farebbe davvero la differenza.