Ergastolo ostativo, sul contrasto alle mafie tenere alta la guardia

La libertà vigilata di Brusca colpisce le nostre coscienze perché abbiamo tutti negli occhi le immagini della strage di Capaci e perché pensiamo a tutte le vittime, ai loro familiari e alle loro vite sconvolte per sempre dalla furia omicida di Brusca e dei suoi complici.

Brusca tornerà libero perché ha scontato la sua pena, calcolata tenendo conto della sua collaborazione con la Giustizia e del suo contributo alle indagini, in virtù di un percorso di legge fortemente voluto dallo stesso Falcone, che credeva nella forza dello Stato democratico quando applica le leggi e persegue la Costituzione.

Piuttosto, questo episodio deve spingere tutti noi ad agire in fretta per scongiurare il pericolo, originato della pronuncia della Corte Costituzionale sul cosiddetto ergastolo ostativo, che molti boss mafiosi potrebbero godere di benefici e uscire dal carcere (dopo un periodo di piena detenzione analogo a quello di Brusca) senza aver mai collaborato, senza aver mai dato alcun contributo all’accertamento della verità, essendosi peraltro macchiati di reati analoghi a quelli di Brusca.

Ci auguriamo che lo sconforto di oggi spinga tutte le forze politiche a ragionare sulla riforma dell’ergastolo ostativo, su cui abbiamo presentato una proposta di legge nei giorni scorsi.

Ci auguriamo che di contrasto alle mafie si discuta ogni giorno, visto che ogni giorno provocano dolore, distruggono comunità e speranze. Solo in tal modo rispetteremo il dolore delle vittime innocenti e dei loro familiari.