
Caro-vita, bollette fuori controllo, buste paga più leggere, sanità al collasso. Nel 2025 imprese e cittadini saranno travolti da uno tsunami di rincari. Imprenditori che iniziano a pensare di non potercela fare più. Madri e padri di famiglia, giovani coppie, pensionati che faticano ad arrivare a fine mese. Lavoratori con stipendi da fame, che ora si ritrovano buste paga ancora più basse. Cittadini che non riescono più a curarsi e a fare prevenzione.
Mentre il governo dà la colpa a fantomatici complotti, continua a riempirsi la bocca con record inesistenti e promesse non mantenute, senza prevedere né soluzioni né sostegni, nel mondo reale il Pil è inchiodato a uno 0 virgola, le bollette sono aumentate del 44% in un anno, la cassa integrazione sta crescendo a dismisura; siamo al ventitreesimo calo consecutivo della produzione industriale e i salari sono fermi. A colpire il sistema sociale e produttivo del nostro Paese è una crisi che ha impatti devastanti sui redditi e il potere d’acquisto delle famiglie. L’Italia è in bolletta. Meloni dove sei?
Alla conferenza di fine anno Giorgia Meloni ha persino evitato di rispondere a una domanda sul caro-bollette, definendola una questione “alla quale non si può rispondere in 20 secondi”. Sono gli stessi 20 secondi che ha impiegato per cancellare il mercato tutelato, decidere di non tassare gli extra profitti delle banche, togliere il reddito di cittadinanza a migliaia di famiglie, regalare miliardi alle industrie delle armi, prendere in giro i pensionati alzando le minime di 1,80 euro, cancellare il fondo per la povertà educativa, eliminare Opzione donna. 20 secondi di assoluta vergogna.
È tempo che tutti i cittadini indignati e delusi scendano in piazza, è tempo che il Paese si mobiliti e metta il governo Meloni davanti ai suoi fallimenti e alle sue responsabilità. Servono risposte, e servono ora.