Presentazione

Valentina Sganga

Sono Valentina Sganga, ho 35 anni, e sono capogruppo del Movimento 5 Stelle nel consiglio comunale di Torino. Ho un compagno, una famiglia e un cane di nome Furia, li adoro tutti quanti. Ho una laurea magistrale con lode in Scienze del Governo e dell’Amministrazione conseguita nel 2013, fui premiata dall’allora sindaco Piero Fassino per la migliore tesi di ricerca, un momento abbastanza surreale.

Da quel momento sono cambiate tante cose e dopo 5 anni da consigliera di maggioranza al fianco della sindaca Chiara Appendino, la cui assenza alla prossima competizione elettorale priva la nostra comunità di una vittoria praticamente certa, ho scelto di propormi per portare avanti il lavoro che lei, gli assessori e tutti i consiglieri del Movimento 5 stelle hanno fatto dal 2016 a oggi.

Prima di fare la consigliera comunale ho lavorato come consulente e segretaria amministrativa, esperienze in cui ho sperimentato sulla mia pelle il significato di “occupazione precaria”, nonostante una formazione d’eccellenza.

Il mio percorso politico è iniziato nel 2010, con la raccolta delle firme per il referendum sull’acqua pubblica, ed è culminato nell’elezione a consigliera comunale nel 2016, la terza più votata della nostra lista. Nel 2018 il nostro gruppo mi ha onorata del ruolo di capogruppo, che ho ricoperto fino ad oggi.

Quest’ultima è l’esperienza che più di tutte porto in dote con la mia candidatura a sindaca. Ne vado assai orgogliosa, perché mi ha richiesto un profondo lavoro nella capacità di ascolto, di mediazione e, infine, di decisione. Ma ora si tratta di guardare al futuro e dare concretezza e continuità ai progetti iniziati dalla giunta Appendino e al programma che nei mesi scorsi gli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno iniziato a scrivere.

Il 2050 anche a Torino è la data verso cui  dobbiamo proiettare la nostra azione politica, nelle grandi scelte, ma anche nell’amministrazione di una città come Torino.

In queste poche righe non troverete il mio programma perché io mi propongo di essere la portavoce del programma elaborato dagli attivisti, cioè da tutti voi in questi mesi. Voglio però provare a raccontarvi quali sono le mie sensibilità e perché penso siano importanti per portare Torino nel 2050.

La priorità per Torino resta ancora oggi il lavoro, ma un lavoro giusto e sicuro che permetta a tutti di vivere dignitosamente. E se questa è la sfida di ieri, quella di oggi è coniugare il bisogno di lavoro con la necessità di salvaguardare la terra, contrastare il cambiamento climatico e possiamo farlo, lo stiamo già facendo, partendo dalle città in cui viviamo: cambiando i nostri stili di vita, proponendo modelli di mobilità, di realizzazione delle abitazioni e dei luoghi di lavoro differenti. Per questo in questi giorni, anche sui giornali, ho lanciato l’idea di un grande progetto di riqualificazione per Mirafiori: l’industria dell’auto a Torino sopravviverà solo in parte, di questo dobbiamo essere consapevoli e dobbiamo lavorare a un piano decennale, a forte incidenza di capitale pubblico, che trasformi quell’area enorme nella nuova città dei giovani.

I giovani sono l’altro tassello per portare Torino nel futuro: e quando parlo di giovani non intendo solo gli universitari, che sono e restano fondamentali per lo sviluppo della città, ma anche dei tanti che sono costretti a vivere ai margini perché senza lavoro, perché non ancora cittadini italiani o perché non hanno nemmeno un permesso di soggiorno. A loro dobbiamo dare risposte e prospettive perché senza l’inclusione di questa fetta, sempre più grande, di torinesi non avremo mai una città giusta e senza giustizia non c’è sicurezza. La ricetta per ridurre la criminalità deve passare certo dai controlli e dalla repressione del crimine, ma ha bisogno di ridurre le povertà e le diseguaglianze che vivono sulla pelle ogni giorno le persone che dalle organizzazioni criminali sono poi reclutate.

In poche parole: lavoro, ambiente, giustizia sociale e inclusione sono i capisaldi della Torino del Movimento 5stelle. Quella che ha iniziato a costruire Chiara Appendino nel 2016 e quella che noi vogliamo continuare a costruire per andare verso il 2050. La sindaca sarà al nostro fianco in questa avventura e lo sarà anche quando saremo eletti, ne sono certa.

Così come non le abbiamo mai fatto mancare il nostro appoggio in questi anni, le non lo farà nei prossimi 5. Questa esperienza amministrativa per me è stata fondamentale. Non è stato per nulla semplice, ma è stato molto utile a temprarmi e soprattutto, a mettermi di fronte a dei risultati di cui sono molto orgogliosa e che sono la ragione per cui ho scelto di propormi come candidata sindaca.

L’ascolto delle idee altrui, il confronto e l’unità nel rispetto delle differenze: questi sono i valori che porto dalla mia esperienza quale capogruppo a quella di candidata sindaca.

Ho scoperto che serve un’enorme forza di volontà per andare sempre verso il bene della comunità e questa forza voglio continuare a metterla in questa nuova sfida.