Dal Pnrr i primi 300 milioni per mettere in sicurezza le strade italiane

La sicurezza e l’accessibilità della rete stradale del nostro Paese, in particolare quella delle aree interne, è il focus del nostro lavoro. Un lavoro essenziale se vogliamo garantire collegamenti rapidi ed efficaci tra le grandi città e i piccoli centri.

Grazie al grande lavoro condotto dal governo Conte II, con il Pnrr siamo riusciti a portare a casa risorse ingenti per la messa in sicurezza e l’efficientamento di tante arterie statali. Di queste, 300 milioni sono stati assegnati con uno schema di Decreto del Ministero delle Infrastrutture e la Mobilità sostenibili, del ministero per il Sud e la coesione territoriale, e il ministero dell’Economia e delle finanze, al Fondo complementare cui si potrà fare manutenzione e rinnovare una rete spesso sottovalutata. Dobbiamo, invece, mettere al primo posto la sicurezza di chi viaggia e, soprattutto, di chi lavora. Negli ultimi mesi, infatti, sono stati moltissimi gli incidenti e le morti sulle nostre strade. Stando ai dati forniti dall’ISTAT, nel 2019 sono stati 19.972 gli incidenti che hanno causato la morte di 834 persone e il ferimento di oltre 31mila. Numeri inaccettabili per un Paese civile.

Con i 300 milioni del Fondo Complementare (che arriveranno a 1,125 miliardi di euro con il Pnrr) si potranno effettuare interventi straordinari di manutenzione della rete viaria e relativa progettazione, nonché la direzione dei lavori con collaudi e controlli ma anche interventi sull’illuminazione, segnaletica e info-mobilità. Sono previsti, inoltre, interventi essenziali per l’inclusione e sicurezza di persone con ridotta mobilità o anziani con la realizzazione di percorsi dedicati, piste pedonali e ciclabili. Tutto ciò, oltre a garantire l’efficienza, porterà enormi benefici anche sull’ambiente con una drastica riduzione degli inquinanti.

Le risorse saranno ripartire in base all’estensione delle strade statali, provinciali e comunali ma anche dal numero degli abitanti dei Comuni coinvolti così come dal possibile rischio sismico. Ora, gli Enti locali – Province, Città metropolitane e le Regioni della Val D’Aosta e Friuli Venezia Giulia – dovranno convocare l’Assemblea dei Sindaci dell’area interna e fare la lista delle opere e interventi prioritari per mettere in sicurezza territori e definire la programmazione entro il 31 dicembre 2021. Non ci può essere sviluppo senza inclusione, che passa anche da qui, dalla possibilità di muoversi velocemente, bene e in sicurezza.