Passiamo dalle parole ai fatti: #alziamoisalari

Il governo spagnolo ha approvato l’aumento, da 965 a 1.000 euro lordi mensili, del salario minimo fissato per il 2022. Un intervento che avrà effetto retroattivo a partire dal 1° gennaio.

L’Italia resta uno dei 6 Stati membri dell’Unione europea a non avere una legge in tal senso, ma soprattutto è l’unico Paese dove i lavoratori guadagnano meno di trent’anni fa. Infatti, proprio mentre fra il 1990 e il 2020 in Germania e Francia i salari medi aumentavano – rispettivamente – del 33,7% e del 31,1%, in Italia si registrava un calo annuale del 2,9%.

Da tempo il Movimento 5 Stelle ha messo sul tavolo un disegno di legge, prima firmataria l’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, che fissa precisi punti per invertire questa tendenza.

Da un lato, la nostra proposta rafforza la contrattazione collettiva “sana”, ponendo un freno al fenomeno dei cosiddetti “contratti pirata” e, dall’altro, fissa una soglia “di dignità”, 9 euro lordi all’ora, sotto cui la retribuzione minima dei contratti collettivi nazionali non può scendere.

Secondo le stime dell’Inps, nel nostro Paese 4,5 milioni di lavoratori guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora; di questi, 2,5 milioni non arrivano a 8 euro. Sempre secondo l’istituto di previdenza, sotto i 9 euro si trova il 38% dei giovani, il 16% degli over 35, il 21% degli uomini e il 26% delle donne.

Numeri che testimoniano l’urgenza di intervenire.

Come rilevato da alcuni studi, lì dov’è stato introdotto, il salario minimo ha funzionato producendo importanti benefici. In Germania, per esempio, da quando è in vigore (2015) sono cresciuti sia il prodotto interno lordo sia il numero di occupati.

Il tempo delle attese è finito: chi a parole dice di volere il salario minimo appoggi il nostro disegno di legge. In gioco c’è il futuro di milioni di lavoratrici e lavoratori ma anche di giovani: secondo il Censis, infatti, di questo passo 5,7 milioni di giovani precari, neet e working poor rischiano di avere nel 2050 pensioni sotto la soglia di povertà.

Superiamo gli steccati ideologici e passiamo dalle parole ai fatti: #alziamoisalari.