900.000 euro per il fondo aiuti alle famiglie sgomberate: si dà attuazione alla L.R. 28/2023 voluta dal M5S

Vi ricordate la notizia che abbiamo pubblicato a luglio scorso  In Basilicata approvata la proposta di legge del Movimento sulle Emergenze abitative ? Bene, ora vi diamo delle buone novità.

Infatti, nell’ultima seduta di Consiglio Regionale della Basilicata si è proceduto all’approvazione della legge di stabilità regionale di questa XI tribolata legislatura. Una manovra finanziaria del tutto tecnica, senza particolari provvedimenti e senza una chiara visione di quella che sarà la Basilicata del futuro prossimo.

Nonostante il carattere tecnico dell’impianto normativo, i nostri consiglieri M5S sono riusciti a raggiungere un ottimo risultato con l’implementazione del “Fondo per gli aiuti alle famiglie e alle persone sgomberate a seguito di dichiarata inagibilità dell’unità immobiliare di residenza anagrafica e dimora abituale” previsto dalla Legge regionale n.28/2023 con 900mila euro per l’esercizio 2024.

Si tratta di un importante contributo che va incontro alle richieste di una vasta platea di cittadini che sta affrontando il disagio di essere fuori dalla propria abitazione. Nel corso di questi anni sono state tantissime le situazioni di emergenza che la regione ha dovuto affrontare attraverso provvedimenti ad hoc. Pensiamo alle palazzine ATER di via La Marmora a Irsina, agli sfollati di Pomarico, alle situazioni di disagio di Maratea e Matera.

Gianni Perrino, Portavoce M5S Basilicata in Consiglio Regionale, è riuscito a dare attuazione ad una legge del Movimento, fortemente voluta per dare alla regione uno strumento utile ad affrontare in maniera lineare e sistematica questo tipo di emergenze. Ringraziamenti vanno anche all’Assessora Sileo e a tutti i consiglieri che hanno approvato il provvedimento. Ora controlleremo che i contributi possano essere erogati in tempi rapidi e senza procedure farraginose dal punto di vista amministrativo.

Le criticità del dissesto idrogeologico e la vetustà del patrimonio edilizio residenziale pubblico sono due fattori su cui il Governo e le regioni avranno il dovere di concentrarsi nei prossimi anni. Considerando anche che la Direttiva europea Case green impone che tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2030, mentre gli edifici residenziali e pubblici dovranno ridurre del 16% il loro consumo energetico medio entro il 2030. Chi sa come farà il Governo fossile Meloni a raggiungere questi obiettivi dopo aver smembrato una misura utile come superbonus? Ai posteri l’ardua sentenza.