Azioni (e non solo reazioni) per un’energia sostenibile e rinnovabile

Un’autostrada verde per investimenti massicci in energie rinnovabili con ricadute positive per i conti di imprese e cittadini. È il momento di agire con decisione e coraggio, basta intoppi, scartoffie e burocrazie.
Le proposte del MoVimento 5 Stelle sono sul tavolo e vanno lette non soltanto in un’ottica emergenziale dovuta alle tragiche conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina. Quel che serve al Paese è un cambio di marcia e di approccio. Nel campo dell’energia non è possibile continuare a muoversi solo con provvedimenti di reazione legata alla contingenza del momento. Va pianificato un programma di azioni da praticare subito e i cui effetti rappresenteranno un beneficio costante negli anni per i cittadini. Non possiamo limitarci a rimedi-tampone, pur indispensabili quando si tratta di ridurre le bollette a famiglie e imprese, ma occorre allargare i nostri sforzi a interventi strutturali verso un’effettiva transizione ecologica, nella direzione dell’efficienza e del risparmio energetico e verso una progressiva riduzione della nostra dipendenza energetica dalle fonti fossili importate da Paesi esteri.
Gli investimenti veri si fanno sulle sole tecnologie pulite sicure e a basso costo di cui disponiamo, ossia sulle rinnovabili. Non avrebbe senso stanziare soldi per tornare ai combustibili del passato, pericolosi per noi e per il Pianeta.
In questa fase emergenziale, che si trascina purtroppo da diversi anni, ci sono state aziende e imprese che hanno conseguito guadagni extra, fuori dalle ordinarie logiche di mercato. Sarebbe per noi una corretta testimonianza di condivisione e solidarietà che parte di quelle risorse venissero utilizzate per alleviare il peso degli aumenti che stanno affliggendo gli italiani.
Da tempo sosteniamo che uno scostamento di bilancio è necessario e non si può più rinviare per portare sollievo nell’immediato ai nostri concittadini e per evitare che le imprese si trovino davanti a un bivio: sospendere subito la produzione e mettere lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione o continuare a produrre in perdita e rischiare di chiudere definitivamente i battenti tra poche settimane? Per questo diciamo a gran voce al governo che stanziare oggi fondi per ridurre il peso del caro energia significa evitare di doverlo fare domani per pagare la cassa integrazione, la disoccupazione o comunque le conseguenze devastanti di una crisi che ritornerebbe a pesare sulla nostra economia.
Queste, in sintesi, le nostre proposte: intervento sugli extraprofitti, limitazione alle accise carburanti, bonus energetico per le piccole e medie imprese con un credito di imposta all’80% su progetti di autoproduzione energetica rinnovabile; “electricity release” per dare energia rinnovabile a prezzo fisso al nostro tessuto industriale.
Poi è possibile aumentare al 65% le detrazioni sul fotovoltaico e sui nuovi sistemi di accumulo per impianti già esistenti. Senza dimenticare la spinta che il ‘nostro’ Superbonus 110% ha fornito al settore edilizio e generato un incremento del Pil di 1,6 punti lo scorso anno.
Il MoVimento ha gettato i semi di questo cambiamento necessario già prima di questa gigantesca crisi, che ci spinge a proseguire con ancora maggiore determinazione. Il futuro comincia ora.