L’Europa sbaglia strada: no a nucleare e gas nella tassonomia, sì a transizione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica

Il nucleare e il gas non sono fonti energetiche sostenibili. Sono solo un pericoloso ritorno al passato.

Il MoVimento 5 Stelle respinge con forza la scelta della Commissione europea di inserirle nella tassonomia verde. Evidentemente non è riuscita a fermare le spinte di lobby e poteri che hanno chiaramente interessi confliggenti con quelli di una vera transizione ecologica.

Non lo diciamo solo noi: contro questa scelta si sono già espressi in tanti: ad esempio, il pool di esperti della Piattaforma europea sulla finanza sostenibile, nominati proprio dalle istituzioni comunitarie per dare il loro parere. Questi esperti hanno ritenuto che i paletti posti dalla tassonomia sono troppo generosi nei confronti del gas. E come se non bastasse hanno aggiunto che l’atto della commissione non valuta adeguatamente i rischi connessi al nucleare.

Ecco perché anche diversi Paesi si sono dichiarati contrari a questa scelta e la stessa Banca Europea degli Investimenti ha reso noto di non voler sostenere progetti che abbiano a che fare con il gas e con il nucleare.

Queste vecchie e pericolose fonti di energia non sono e non potranno mai essere “soluzioni ponte”, come dice qualcuno. Sono una grave “inversione a U” che rischia di spostare attenzione e risorse dall’obiettivo principale: accelerare al massimo sulle fonti rinnovabili, sull’efficienza energetica, sulle nuove tecnologie per l’accumulo e le reti intelligenti. Se l’Europa dichiara degne di finanziamento anche le centrali a gas e quelle nucleari, si rischia di dirottare su questi “rottami della storia” i fondi che servono a cambiare davvero rotta e a riconvertire la nostra economia.

Il gas è una fonte fossile che contribuisce massicciamente ad aumentare le emissioni climalteranti. Dunque serve una road-map per l’abbandono di questa fonte, anche perché è proprio l’eccessiva dipendenza dal gas ad aver causato la pandemia energetica e il caro bollette con cui stiamo facendo i conti in questi giorni. L’Unione europea deve piuttosto creare una riserva strategica comune di energia pulita, slegando il prezzo dell’elettricità da quello del gas.

Sul nucleare i limiti sono palesi: non è rinnovabile, è molto costoso ed è pericoloso per le persone e per gli ecosistemi. Le tecnologie attualmente disponibili non sono affatto “pulite” né sicure. E resta aperto in tutta la sua drammaticità il problema di dove collocare le scorie radioattive: come si può pensare a eventuali nuove centrali in territori e Paesi, come l’Italia, in cui non si riesce neanche a pianificare un sito dove collocare quelle prodotte in passato? 

Il MoVimento 5 Stelle si opporrà in tutte le sedi per fermare questa operazione che fa fare passi indietro al Green New Deal, allontanando l’obiettivo dello zero netto di emissioni climalteranti al 2050. Sarebbe assurdo che invece di sfruttare il sole e il vento si finisse per sostenere finanziariamente la manutenzione di impianti obsoleti e pericolosi, come la gran parte dei reattori nucleari presenti in Europa.

Gas e nucleare non sono fonti green: affermare il contrario significa mettere l’interesse di pochi davanti al bene collettivo. Noi non lo permetteremo.